Hai Problematiche di spalla, Ginocchio, Gomito, Anca, caviglia,polso ?
Questa potrebbe essere una soluzione adatta alla tua patologia.
Trijalux e’ una tecnica innovativa, formulata da Winform che consente un supporto o alternativa all’ infiltrazione classica ;oppure, in tutti quei casi dove e’ sconsigliata una classica tecnica infiltrativa, di poter intervenire su muscolature, tendini e articolazioni. TUTTO CIO’ SENZA UTILIZZARE AGHI. In sintesi, la sinergia creata tra una tecar ed un ultrasuono in contemporanea, consente di creare un elettroporazione o canale elettronico Transcutaneo mediante il quale viene veicolato in forma molecolare un triage di fitocomposti. Con questa tecnica è possibile trattare tutta una serie di problematiche articolatorie e tendinee che riguardano principipalmente articolazioni quali :ginocchio, spalla,anca, gomito,caviglie e polso. Mediante il metodo TRIJALUX, é possibile veicolare per via transdermica : acido ialuronico ( effetto lubrificante e protettivo per le articolazioni), ozono ( noto principalmente per i suoi effetti antinfiammatori e antidolorifici) e vitamina C stabile ( antiossidante, contribuisce alla normale formazione del collagene e svolge un ruolo protettivo delle medesime)
se hai dei dubbi o curiosità in merito, non esitare a contattarmi. Sarò lieto di darti tutte le informazioni necessarie.
uno Strumento di lavoro efficace ma occhio alle posture che potrebbero causare l’insorgere di patologie della colonna vertebrale
Lo smart working è un approccio lavorativo in uso e in via di sperimentazione già prima di questo delicato periodo di distanziamento sociale dovuto all’emergenza sanitaria per il diffondersi dell’infezione da Covid-19. Questa metodologia di lavoro, che è stata introdotta inizialmente da grandi aziende per cercare di ottimizzare gli spazi e i luoghi di lavoro (visto il numero di risorse umane in uso), ha poi inevitabilmente preso piede anche nelle piccole e medie imprese, vista l’emergenza sopraggiunta in questi ultimi due mesi. Ovviamente non si tratta di una procedura lavorativa di cui tutti si possono avvalere, poiché in tanti casi è necessaria la presenza fisica per poter espletare o controllare le procedure produttive.
Categorie che si occupano di logistica, burocrazia, contabilità o similari hanno potuto avvalersi di questi nuovi processi lavorativi innovativi…
uno Strumento di lavoro efficace ma occhio alle posture che potrebbero causare l’insorgere di patologie della colonna vertebrale
Lo smart working è un approccio lavorativo in uso e in via di sperimentazione già prima di questo delicato periodo di distanziamento sociale dovuto all’emergenza sanitaria per il diffondersi dell’infezione da Covid-19. Questa metodologia di lavoro, che è stata introdotta inizialmente da grandi aziende per cercare di ottimizzare gli spazi e i luoghi di lavoro (visto il numero di risorse umane in uso), ha poi inevitabilmente preso piede anche nelle piccole e medie imprese, vista l’emergenza sopraggiunta in questi ultimi due mesi. Ovviamente non si tratta di una procedura lavorativa di cui tutti si possono avvalere, poiché in tanti casi è necessaria la presenza fisica per poter espletare o controllare le procedure produttive.
Categorie che si occupano di logistica, burocrazia, contabilità o similari hanno potuto avvalersi di questi nuovi processi lavorativi innovativi che, a seconda delle situazioni, hanno potuto creare vantaggi o svantaggi.
Poter dislocare i processi lavorativi in luoghi differenti dalla sede aziendale, può rappresentare un vantaggio di tempo ed economico sia per i datori di lavoro che per i dipendenti: i primi possono ottimizzare gli spazi lavorativi o destinare questi ultimi a processi produttivi differenti; i secondi possono avvalersi di spazi abitativi e quindi evitare lunghi spostamenti in auto con conseguente risparmio di tempo e di denaro.
Trattandosi, lo smart working, di un processo lavorativo che, nella stramaggioranza dei casi, prevede la digitalizzazione dello stesso e quindi una postazione informatica da cui il singolo lavoratore possa interfacciarsi in maniera STATICA e virtuale con l’esterno o con colleghi/clienti, sottolineerei l’attenzione a quella che è la sottovalutata ”postazione di lavoro”.
Negli ultimi tempi, molte sono state le richieste di intervento per l’insorgenza di patologie legate a cervicale, schiena e braccia; anche in soggetti apparentemente sani e in ottima salute .
Passare molte ore “incollati” davanti a Pc, tablet o cellulare, può favorire l’insorgere di svariate patologie tra le quali : cervicalgie e lombalgie, “mio tensive” e/o” strutturali” . Questo avviene perché alcune delle strutture della colonna vertebrale, vengono sollecitate da carichi funzionali mantenuti in una posizione scorretta per periodi di tempo molto lunghi. Tali strutture, per difesa e per cercare di sopperire alle forti sollecitazioni, si contraggono, si irrigidiscono e si infiammano, dando origine inizialmente a una mobilità limitata, successivamente all’insorgenza di dolore ai movimenti o alla posizione statica e di riposo, fino a degenerare in malesseri ben più fastidiosi come ad esempio: emicranie, nausee, formicolio e intorpidimento degli arti superiori e inferiori.
Posture scorrette
Stare seduti alla scrivania, piegati in avanti verso il monitor del pc, sollecita il collo con un carico funzionale che può arrivare anche a 30 Kg; accovacciarsi sulla sedia, oppure allungare le gambe sotto la scrivania e iperestendere il collo, può alimentare problematiche lombari e non solo; anche lavorare con il pc stesi sul letto o sul divano di casa può essere deleterio per la struttura della colonna vertebrale e portare l’individuo a importanti patologie muscolo scheletriche.
Restare appoggiati allo schienale della sedia e tenere il monitor ad una corretta altezza del raggio visivo, facilita il nostro collo e la nostra schiena a ridurre notevolmente lo stress da eccessivo peso. Fare delle pause durante le attività lavorative a intervalli di tempo prestabilito, fare degli esercizi di stretching e di mobilità di collo, braccia e schiena può essere un buon comportamento da adottare.
La Massoterapia, può apportare beneficio e essere di grande aiuto in tutti i casi dove le problematiche dolorose tendono a protrarsi per lunghi periodi di tempo, oppure qualora il sintomo si dovesse ripresentare nonostante l’assunzione di farmaci.
L’obiettivo della massoterapia è quello di rilassare, detensionare, rieducare,mobilizzare alcuni distretti muscolari in sofferenza, al fine di accelerare e ripristinare i processi fisiologici di riparazione.
Questo è un articolo di esempio, pubblicato originariamente come parte della Blogging University. Abbonati a uno dei nostri dieci programmi e inizia bene il tuo blog.
Oggi pubblicherai un articolo. Non preoccuparti di come appare il blog. Non preoccuparti se non gli hai ancora dato un nome o ti senti sopraffatto. Devi solo fare clic sul pulsante “Nuovo articolo” e dirci perché sei qui.
Perché lo fai?
Perché darà un nuovo contesto ai lettori. Di cosa vuoi parlare? Perché dovrebbero leggere il tuo blog?
Perché ti aiuterà a focalizzare le idee e cosa ti piacerebbe realizzare con il tuo blog.
L’articolo può essere breve o lungo, un’introduzione personale alla tua vita o una dichiarazione d’intenti tipica da blog, un manifesto per il futuro o un semplice schema dei tipi di cose che speri di pubblicare.
Per aiutarti a iniziare, ecco alcune domande:
Perché stai scrivendo su un blog pubblico, invece di tenere un diario personale?
Di quali argomenti pensi che scriverai?
Con chi ti piacerebbe connetterti tramite il blog?
Se il blog avrà successo nel corso del prossimo anno, quale scopo speri avrai raggiunto?
Non sei incatenato a nessuna di queste cose: uno degli aspetti meravigliosi dei blog è il modo in cui si evolvono costantemente a mano a mano che impariamo, cresciamo e interagiamo con gli altri, ma è bene sapere dove e perché hai iniziato e formulare i tuoi obiettivi potrebbe ispirarti qualche altro articolo.
Non riesci a pensare a come iniziare? Scrivi la prima cosa che ti viene in mente. Anne Lamott, autrice di un libro che amiamo sullo scrivere, dice che devi darti il permesso di scrivere una “prima bozza scadente”. Anne fa esattamente il punto: inizia a scrivere e preoccupati di modificarlo solo in un secondo momento.
Quando sei pronto per pubblicare, assegna al tuo articolo da tre a cinque tag che descrivano il focus del tuo blog: scrivere, fotografia, fiction, genitorialità, cibo, automobili, film, sport, qualsiasi cosa. I tag aiuteranno le persone che si interessano di questi argomenti a trovarti nel Lettore. Assicurati che uno dei tag sia “zerotohero”, in modo che anche altri nuovi blogger possano trovarti.
Questo è un articolo di esempio, pubblicato originariamente come parte della Blogging University. Abbonati a uno dei nostri dieci programmi e inizia bene il tuo blog.
Oggi pubblicherai un articolo. Non preoccuparti di come appare il blog. Non preoccuparti se non gli hai ancora dato un nome o ti senti sopraffatto. Devi solo fare clic sul pulsante “Nuovo articolo” e dirci perché sei qui.
Perché lo fai?
Perché darà un nuovo contesto ai lettori. Di cosa vuoi parlare? Perché dovrebbero leggere il tuo blog?
Perché ti aiuterà a focalizzare le idee e cosa ti piacerebbe realizzare con il tuo blog.
L’articolo può essere breve o lungo, un’introduzione personale alla tua vita o una dichiarazione d’intenti tipica da blog, un manifesto per il futuro o un semplice schema dei tipi di cose che speri di pubblicare.
Per aiutarti a iniziare, ecco alcune domande:
Perché stai scrivendo su un blog pubblico, invece di tenere un diario personale?
Di quali argomenti pensi che scriverai?
Con chi ti piacerebbe connetterti tramite il blog?
Se il blog avrà successo nel corso del prossimo anno, quale scopo speri avrai raggiunto?
Non sei incatenato a nessuna di queste cose: uno degli aspetti meravigliosi dei blog è il modo in cui si evolvono costantemente a mano a mano che impariamo, cresciamo e interagiamo con gli altri, ma è bene sapere dove e perché hai iniziato e formulare i tuoi obiettivi potrebbe ispirarti qualche altro articolo.
Non riesci a pensare a come iniziare? Scrivi la prima cosa che ti viene in mente. Anne Lamott, autrice di un libro che amiamo sullo scrivere, dice che devi darti il permesso di scrivere una “prima bozza scadente”. Anne fa esattamente il punto: inizia a scrivere e preoccupati di modificarlo solo in un secondo momento.
Quando sei pronto per pubblicare, assegna al tuo articolo da tre a cinque tag che descrivano il focus del tuo blog: scrivere, fotografia, fiction, genitorialità, cibo, automobili, film, sport, qualsiasi cosa. I tag aiuteranno le persone che si interessano di questi argomenti a trovarti nel Lettore. Assicurati che uno dei tag sia “zerotohero”, in modo che anche altri nuovi blogger possano trovarti.
Questo è un articolo di esempio, pubblicato originariamente come parte della Blogging University. Abbonati a uno dei nostri dieci programmi e inizia bene il tuo blog.
Oggi pubblicherai un articolo. Non preoccuparti di come appare il blog. Non preoccuparti se non gli hai ancora dato un nome o ti senti sopraffatto. Devi solo fare clic sul pulsante “Nuovo articolo” e dirci perché sei qui.
Perché lo fai?
Perché darà un nuovo contesto ai lettori. Di cosa vuoi parlare? Perché dovrebbero leggere il tuo blog?
Perché ti aiuterà a focalizzare le idee e cosa ti piacerebbe realizzare con il tuo blog.
L’articolo può essere breve o lungo, un’introduzione personale alla tua vita o una dichiarazione d’intenti tipica da blog, un manifesto per il futuro o un semplice schema dei tipi di cose che speri di pubblicare.
Per aiutarti a iniziare, ecco alcune domande:
Perché stai scrivendo su un blog pubblico, invece di tenere un diario personale?
Di quali argomenti pensi che scriverai?
Con chi ti piacerebbe connetterti tramite il blog?
Se il blog avrà successo nel corso del prossimo anno, quale scopo speri avrai raggiunto?
Non sei incatenato a nessuna di queste cose: uno degli aspetti meravigliosi dei blog è il modo in cui si evolvono costantemente a mano a mano che impariamo, cresciamo e interagiamo con gli altri, ma è bene sapere dove e perché hai iniziato e formulare i tuoi obiettivi potrebbe ispirarti qualche altro articolo.
Non riesci a pensare a come iniziare? Scrivi la prima cosa che ti viene in mente. Anne Lamott, autrice di un libro che amiamo sullo scrivere, dice che devi darti il permesso di scrivere una “prima bozza scadente”. Anne fa esattamente il punto: inizia a scrivere e preoccupati di modificarlo solo in un secondo momento.
Quando sei pronto per pubblicare, assegna al tuo articolo da tre a cinque tag che descrivano il focus del tuo blog: scrivere, fotografia, fiction, genitorialità, cibo, automobili, film, sport, qualsiasi cosa. I tag aiuteranno le persone che si interessano di questi argomenti a trovarti nel Lettore. Assicurati che uno dei tag sia “zerotohero”, in modo che anche altri nuovi blogger possano trovarti.